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Richard Wagner

 

Compositore, scrittore e drammaturgo tedesco, nacque a Lipsia nel 1813.
Rimasto orfano del padre a soli sei mesi, venne educato dal patrigno, pittore e scrittore, all'amore per il teatro. Deceduto il patrigno nel 1821, il piccolo Wagner entrò alla Nicolaishcule, dove affrontò con passione gli studi umanistici, coltivando, nel contempo, anche un'iniziale, seppur ancora acerba, passione per la musica. Nel 1831, studente universitario geniale e spregiudicato, si procurò qualche rinomanza con una tragedia nel corso della quale venivano a morte ben 42 personaggi.
Accostandosi quindi agli studi musicali, nel 1833 riuscì a far eseguire una sua Sinfonia e ad ottenere più tardi, a Würzburg, l'incarico di maestro del coro.
Sempre più incline alla musica, compose le due prime opere liriche: Die Fenn, Le fate, rappresentata poi nel 1888, e nel 1836, Das Liebesverbot, Il divieto di amare.
Maestro di Coro a Königsberg (1837) e poi a Riga, si dedicò alla composizione della sua prima opera di rilievo, Rienzi der letzte der Tribunen (Rienzi, l'ultimo dei tribuni) che invano cercò di far rappresentare a Parigi dove si era stabilito nel 1839, sostenuto dall'affetto di Minna Planer, un'attrice che aveva sposato nel 1836.
Alternò poi lo studio della letteratura germanica con la stesura del libretto e della musica dell'opera Der fliegende Holländer (L'Olandese volante o Il vascello fantasma), che rivelò già compiutamente l'originalità del genio musicale di Wagner.
Tornato a Dresda, ottenne un brillante successo con il Rienzi (1842) e la nomina di - maestro del coro presso l'Opera di corte. Fu invece un insuccesso, nel 1843, la rappresentazione de Der fiegende Hollànder e della nuova opera, Tannhäuser (1843). Intrapresa la composizione del Lohengrin, coinvolto nel 1849 nei moti liberali, fu costretto a lasciare Dresda e a cercare scampo a Weimar, dove venne accolto e protetto da Franz Liszt.
Fu proprio il maestro ungherese a far rappresentare nel 1850 il Lohengrin, in cui il tema della liberazione si confonde con quello della fede assoluta. Stabilitosi per qualche tempo a Zurigo, si dedicò a studi teorici ed estetici, fra i quali s'annoverano il saggio Die Kunst und die Revolution (Arte e rivoluzione) apparso nel 1849, e Oper und Drama (1815; Opera e dramma).
Nello stesso periodo concretizzò il testo poetico, lungamente vagheggiato del ciclo operistico Der Ring des Nibelungen (L'anello del Nibelungo) articolato nelle quattro opere che formano la cosiddetta tetralogia: Das Rheingold (L'oro del Reno), Die Walküre (La Walchiria), Siegfried (Sigfrido), Die Götterdämmerung (Il crepuscolo degli dei). Al fervido periodo creativo fece riscontro un turbinoso periodo della sua vita intima, nella quale Wagner sembrò realizzare gli ideali spesso adombrati nella sua produzione musicale, cioè dell'amore che si sacrifica per salvare l'uomo dalla dannazione.
Abbandonata la Planer, dalla quale poi divorziò, il compositore trovò nuove pulsioni amorose dapprima in Jessie Laussot, moglie di un viticultore francese e poi in Mathilde Wesendonck, sposa di un ricco uomo d'affari e autrice di lieder.In suo onore, Wagner musicò cinque testi da lei scritti, e s'ispirò al loro amore nella stesura dell'opera Tristan und Isolde (Tristano e Isotta). Dopo soggiorni a Venezia e a Lucerna, nel 1859 Wagner ritornò a Parigi dove, due anni più tardi, assistette al clamoroso insuccesso del Tannhäuser.
Ritornato in Germania in virtù dell'amnistia politica, si recò a Karlsruhe e quindi a Vienna dove, dopo molte prove, non fu ritenuta eseguibile la partitura del Tristano. Pubblicò nel 1863 il testo poetico del Ring des Nibelungen, senza aver ancora trovato il modo di uscire dai gravi disagi economici.
Soltanto dopo i cinquant'anni Wagner poté dare una svolta decisiva alla sua vicenda umana ed artistica. Fu infatti il generoso mecenatismo di Luigi II di Baviera a consentire la realizzazione del programma artistico di Wagner. Risollevato dall'indigenza, il musicista si ritirò a Triebeschen, nei pressi di Lucerna dove completò il Tristano, e, nel 1868, creò Die Meistersinger von Nürnberg (I maestri cantori di Norimberga). Nel 1865, diretto dal celebre Hans von Bülow, era stato eseguito a Monaco il Tristano e Isotta cui seguirono con successo altre rappresentazioni d'opere wagneriane. Nel 1866 morì Minna Planer, e nel 1870 Wagner sposò, dopo vari anni di convivenza, la moglie di von Bülow, Cosima, figlia di Liszt.
Fu lei a stimolare il progetto di un teatro esclusivamente wagneriano, di cui s'interessò anche il Re di Baviera, che finanziò il progetto.
Posta a Bayreuth la prima pietra nel 1872, il teatro fu inaugurato nel 1876 con la rappresentazione, dal 13 al 17 agosto, dell'intera tetralogia. L'oro del Reno e la Valchiria, che completano la tetralogia assieme Sigfried e Götterdämmerung, avevano avuto rispettivamente la prima esecuzione nel 1869 e nel 1870 a Monaco. L'avvenimento ebbe larga risonanza ma così scarso successo finanziario che il teatro dovette chiudere i battenti in quello stesso anno (1876) per riaprirli soltanto nel 1882, con la rappresentazione dell'ultima opera di Wagner, il Parsifal.
Con le opere Tristano e Isotta e Parsifal, il teatro tedesco tocca il vertice artistico, di pari passo al teatro italiano, capeggiato da Verdi. È interessante notare la clamorosa differenza fra i due artisti, tanto marcata da generare la nascita di vere e proprie fazioni a favore dei due musicisti, quasi che l'uno o l'altro avessero potuto incarnare la vera essenza della musica, il 'vero musicale'.
Wagner morì nel febbraio dell'anno seguente per infarto cardiaco a Venezia. La salma fu trasportata e tumulata a Bayreuth.
La critica, tranne nuovi atteggiamenti ostili del periodo nazista, ha generalmente riscattato l'irrequietezza del Wagner uomo nella unitaria e geniale grandiosità del Wagner musicista, giungendo a rivendicare alle opere wagneriane addirittura la paternità delle più nuove esperienze musicali europee.
L'immediata risonanza timbrica conferita ai pur tradizionali strumenti, la nuova tessitura armonica in cui i suoni diventano oggetto di un prezioso e tormentato cromatismo, il superamento delle tradizionali forme e formule operistiche, la proiezione di civiltà dell'uomo nelle dimensioni del mito (atteggiamento, questo, tipicamente romantico), la raggiunta unità delle arti attraverso un 'unica fantasia creatrice, il continuo fluire dell'onda sonora sospinta e marcata dal leitmotiv che Wagner chiamò Grundthema (tema fondamentale), sono le componenti di un'arte svolta quasi sempre al livello del capolavoro e nell'ambizione di un perenne accrescimento del linguaggio musicale.
"L'opera di Wagner rappresenta uno dei più sconcertanti fatti rivoluzionari della storia musicale. Oggetto della sua riforma sono tanto il linguaggio musicale, quanto la concezione drammatica del teatro. L'uno e l'altro elemento tendono a compenetrarsi nella teoria del Wort-ton-drama (dramma di musica e parole) che presiede a tutta la sua formulazione estetica e che ricorre nei suoi scritti polemici: la stesura del libretto diviene subito elemento primario della creazione musicale.
Le opere nascono da un processo interiore di straordinaria bellezza: sono architetture in cui il canto dorma un tutto unico con la parola e diviene strumento stesso dell'orchestra. Si abolisce la distinzione fra recitativi ed arie, non vi è pausa fra una scena e l'altra, l'orchestra è usata in termini inauditi. Dove melodia ed armonia urtano contro i principi del tonalismo romantico." (UTET, Grande dizionario enciclopedico).
Numerose altre pubblicazioni fra cui una autobiografia e uno studio su Beethoven, nonché pagine sparse, da camera e orchestrali, e un'intensa attività anche in qualità di direttore d'orchestra completano la figura d'uno dei più grandi geni che siano mai apparsi nella storia dell'uomo.