Paul Hindemith
Compositore, concertista e direttore d’orchestra tedesco, nacque a Hanau nel 1895.
Iniziò giovanissimo lo studio del violino, divenendo poi direttore d’orchestra all’Opera di Francoforte a vent’anni.
Conoscitore profondo della musica, era in grado di suonare pressoché tutti gli strumenti d’orchestra, ma, dopo il violino, dedicò particolare interesse alla viola. Nel 1909 entrò nel Conservatorio di Francoforte dove studiò composizione con A. Mendelssohn e B. Sekles.
Nel 1927 ottenne la cattedra di composizione presso la Hochschule Für Musik di Berlino. Nel 1934, a causa dell’avvento del nazismo, abbandonò l’insegnamento, non disposto a cedere al nuovo regime politico che aveva inserito la sua musica tra le manifestazioni di arte degenerata. Preferendo l’esilio all’obbedienza alla Germania nazista, Hindemith si stabilì dapprima in Turchia (1935-37) e in Svizzera (1938-39), poi prevalentemente negli Stati Uniti d’America (1940-1947). Fu docente presso l’Università di Harvard e nel 1951 in quella di Zurigo.
Per la sua coerenza morale e per la sua fedeltà alla musica, ottenne nel 1963 il Premio Balzan.
La sua parabola di compositore, pur svolgendosi attraverso vari momenti e risentimenti spirituali e culturali, trovò una profonda unità stilistica nella consapevole celebrazione della grande tradizione contrappuntistica tedesca e bachiana.
Lontano dagli atteggiamenti instaurati nel campo musicale da Stravinskij e da Schoenberg - i due poli nei quali si svolge gran parte della musica moderna - Hindemith orientò la sua attività di compositore alla cosiddetta poetica della Gebrauchsmusik, cioè di una musica utilitaria, pratica, oggettiva, animata da una vita propria, autonoma, e quasi "artigianalmente" costruita.
In tale prospettiva estetica, che però soltanto apparentemente rifugge da intensi significati umani, si compiono le più alte opere di Hindemith che hanno sempre quale motivo ispiratore il destino e la coscienza dell’uomo. Nell’opera Mathis der Maler (Mathis il pittore, 1938), considerata suo capolavoro, viene posto il problema delle responsabilità civili e politiche dell’artista, delineate nella vicenda di Mathis Griinewald, pittore cinquecentesco operante in Germania nel periodo delle guerre di religione. Nell’opera Die Harmonie der Welt (L’armonia dell’universo, 1957), la sapienza contrappuntistica tende ad auspicare, attraverso la grande figura di Keplero, non soltanto un’interiore corrispondenza tra il mondo dei suoni e l’ordinamento del cosmo, ma soprattutto il raggiungimento all’interno della coscienza di un più alto equilibrio morale.
Compose ancora per il teatro le opere Cardillac (1926) e Lungo pranzo di Natale (1961) dal dramma omonimo di Thorton Wilder.
Decisiva, nel delineare più compiutamente la figura di Hindemith, è l’abbondante produzione di musica strumentale, sinfonica e da camera, nella quale il gioco contrappuntistico, sostenuto da una interiore, vitale energia ritmica, illumina di nuovi riflessi le antiche forme musicali: Sinfonie, Concerti e Sonate (ne scrisse, con accompagnamento di pianoforte, una per ogni strumento d’orchestra). Importante è il ciclo delle sette Kammermusiken (musiche da camera) composte tra il 1921 e il 1928, e trascende il limite di omaggio a Bach il Ludus Tonalis, per pianoforte, comprendente dodici fughe e dodici interludi racchiusi tra un preludio e un postludio.
Ha composto anche musiche per film e per balletti, ed è autore di numerosi trattati teorici.
Paul Hindemith morì a Francoforte sul Meno nel 1963.