Nick Drake
Come è capitato a grandi artisti come Cézanne, Kafka, Van Gogh sembra strano che ci troviamo qui a parlare di un personaggio che in vita non ha avuto nessun successo, che, tra la fine degli anni 60 e l'inizio degli anni 70 è passato sottovoce senza che la sua voce timida e terribilmente malinconica e i suoi arpeggi meravigliosi riuscissero a raggiungere il grande pubblico. Ora i suoi dischi vendono di più di quando era in vita e i suoi lavori sono diventati una pietra migliare del rock inglese soprattutto in particolare in quel filone denominato "British folk revival". La sua figura è venuta e viene spesso ricordata da artisti come Kurt Cobain, dai R.E.M., da Richard Ascroft, Paul Weller, Robyn Hitchcock, ai Cure, Belle Sebastian, Mogway, Coldplay, Badly Drawn boy e da molti altri artisti che hanno trovato nella sue composizioni poetiche una grande ispirazione.
Nick nasce il 19 giugno 1948 a Rangoon in Birmania. Con la sua famiglia formata dal padre Rodney la madre Molly e la sorella maggiore Gabrielle si sposta nella campagna inglese a Tanworth in Arden. Da li nasce la leggenda, Nick è un introverso ma bravo studente oltre che un bravissimo atleta ma questo non è che gli interessi molto, la musica è la sua vera passione. A tredici anni compra la prima chitarra, da autodidatta imparare a suonarla trascorrendo intere notte in bianco a trovare nuove accordature e a perfezionare la sua tecnica, in quel periodo incomincia anche ad elaborare il suo personale stile vocale, caratterizzato dalle sillabe prolungate e in particolare da una attenzione all'emissione ritmata della voce.Le canzoni che esegue inizialmente sono influenzate dal blues tradizionale, da Bob Dylan a Berth Jansch, Muddy Waters, Traffic, Tim Buckley , Donovan, Van Morrison, Randy newman fino ai Beatles. Raggiunta la maggiore età la sua collezione di dischi poteva vantare come punti di riferimento Freewheelin di Bob Dylan, Ruber soul dei Beatles e insieme ai concerti brandeburghesi di Bach che per tutta la vita resteranno il suo ascolto preferito.
Dal 1962 al 1966 frequenta il college di Malbourought, in quel periodo Nick fa parte di un complesso scolastico, che suona per lo più cover blues, i Perfumed Gardeners occupandosi dell'araggiamento dei brani ma rifiutandosi però di cantare. Dopo un viaggio in Provenza, dove si narra abbia concepito le prime canzoni, e in Nord Africa decide di trasferirsi a casa di sua sorella a Londra.
Nel ottobre del 1967 Nick si iscrive al college di Cambridge. dove si innamora delle poesie dei simbolisti francesi come Verlaine e Baudelaire, tuttavia resta la musica la sua vera passione, Nick qui incomincia a scrivere le canzoni, che compariranno nel suo primo album Five leves left , ed ad esibirsi nei locali frequentati dagli universitari facendosi notare dai sui compagni, che vedevano in lui una specie di artista maledetto. Infatti non erano soltanto i suoi arpeggi e la sua voce che facevano estasiare chi ascoltava ma anche la sua vena poetica, il suo mettere a nudo tutto quello che apparteneva al suo intimo, la musica era la sua vita e la vita stessa era rappresentata nella sua musica. Del talento di Nick si accorge Joe Boyd proprietario e produttore della casa di produzione Witchseason, in seguito acquistata dalla Island Record, Joe decide di metterlo subito sotto contratto. E' il 1969, Nick decide di abbandonare gli studi e nel settembre dello stesso anno pubblica il suo primo disco "Five leaves left".Purtroppo la voce lieve e intensa di Nick non riesce adavere il successo che merita infatti il primo suo album passa del tutto inosservato al grande pubblico vende poche migliaia di copie. Una delle cause principali del disastro deriva dalla difficoltà del musicista nell'esibirsi in pubblico che arrivarono ad un punto di non ritorno tanto che Nick decise di non andare in tournee evitando anche di promuovere con delle interviste il suo disco limitandosi ad una faticosa. A solo un anno Nick seppure depresso per l'insuccesso di "Five leaves left" decide di scrivere un nuovo album e in solo due mesi, aiutato sempre da Richard Thompson con John Cale e al piano Paul Harris, pubblica "Bryter Later". Il talento di Nick viene finalmente riconosciuto dalla grande stampa ma non riesce a colpire il pubblico e vende solo 15000 copie. Nick dopo il contemporaneo abbandono di Joe Boyd e il nuovo insuccesso discografico scivola in una depressione tremenda dalla quale non riesce più ad uscire, va anche in cura da un psichiatra il quale gli prescrive una cura di antidepressivi di qui incomincia ad abusarne. All'inizio del 1972 Nick incide quello che si può considerare il suo capolavoro esce infatti "Pink Moon", un disco estremo le canzoni sono nervose e descrivono la disperazione interiore dell'artista, che, in solo due notti con il solo aiuto del tecnico John Wood darà le stampe quello che potrà definirsi il testamento musicale di Drake. Ma anche questo nuovo disco passa inosservato. Dopo l'ennesimo disastro commerciale Nick pensa di abbandonare il mondo della musica e di trovarsi un lavora, ma abbandona ben presto il progetto e decide di ritornare a casa dai suoi genitori a Tanworth in Arden, qui la situazione fisica e psichica ben presto degenera Nick dopo un collasso nervoso viene ricoverato in ospedale e inizia un trattamento a base di Tryptizol. All'inizio del 1974 entra in studio di registrazione e incide gli ultimi 4 brani che compariranno nel lp postumo Time of no reply, a inizio autunno decide di recararsi in Francia dove spera di trovare l'ispirazione e di imparare il francese, qui resta qualche mese poi torna a casa, in Arden. Una dose eccessiva di Tryptizol lo uccide nel sonno una sera di novembre all'età di ventisei anni. Non si saprà mai se quello che l'ha ucciso sia un tragico errore o un gesto estremo del cantautore certo è che la morte giunta in questo misterioso modo porta Nick Drake nell'olimpo dei eroi romantici incapaci di superare le asperità della vita, di lui resteranno pochissime foto e nessun filmato pochi l'hanno mai visto e sentito dal vivo, ciò che ci resta di lui sono le circa 40 canzoni sparse in 4 album uno di cui postumo "Time of Replay" contenente molti inediti e soprattutto le sue ultime 4 composizioni, che ci hanno lasciato l'ultimo Nick quello più depresso e disperato, un artista e un genio che non dimenticheremo.