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Mauricio Kagel

 

Figura affatto originale, ma non per questo meno autorevole, nel panorama della musica del secondo Novecento, l'argentino Mauricio Kagel (Buenos Aires 1931) ha studiato vari strumenti, composizione e direzione privatamente, frequentando al contempo l'Università della sua città natale. Collaboratore della "Agrupación Nueva Música" dal '47, ha diretto alcuni cori e fondato, nel '54, l'Orchestra da camera del Teatro Colón. Nel 1956 si trasferisce in Germania, dove collabora con lo studio di musica elettronica di Radio Colonia. Dirige le principali orchestre e gli ensemble dèditi alla nuova musica e assume la docenza presso i celebri Corsi estivi di Darmstedt. Innumerevoli i premi e le onorificenze ricevute in carriera, da parte di prestigiose istituzioni universitarie e musicali europee e americane.
L'originalità della figura di musicista di Kagel consiste nella sua relativa attenzione ai problemi del linguaggio. Negli anni delle speculazioni razionalistiche di Darmstadt, egli infatti si è molto dedicato all'analisi del rapporto tra la musica e le altre forme, sia artistiche sia tecnologiche, di espressione, dimostrandosi in ciò un precursore delle tendenze più recenti. Spiccatissima, dunque, la sua propensione al teatro: un teatro influenzato da Beckett e Jonesco, le cui invenzioni "gestuali" tendono sempre a mettere in crisi i criteri convenzionali dell'arte del rappresentare, svelandone i meccanismi occulti. Perciò la sua produzione, che non cela una carica anche provocatoria, è stata, sia pure impropriamente, accostata a quella di John Cage. Ma dietro gli aspetti ora ludici e ora surreali del suo imponente catalogo (impossibile selezionare qualche titolo soltanto), traspare sempre un'espressività assai marcata, indubbiamente autentica, inaspettatamente commovente.

 

Da www.milanomusica.org