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Leonard Cohen

 

Leonard Cohen nasce nel 1934 in Canada, a Montreal. Dopo la laurea decide di spostarsi a New York (di cui diventerà quasi cittadino adottivo), in un ambiente culturale più vivace. In questi anni pubblica alcune raccolte di poesie e un romanzo "The Favourite Game", che lo impongono all'attenzione della critica. Successivamente si sposta in Grecia, poi continua a girare il mondo: risiede per un certo periodo in un monastero zen in California, si trova a Cuba durante la rivoluzione, torna a New York. A questo punto comincia ad avvicinarsi decisamente alla musica. Nel suo libro di poesie "The Parasites of Heaven" compaiono alcuni testi (tra cui la celebre Suzanne) che successivamente diventeranno canzoni. Grazie all'incoraggiamento della sua amica cantautrice Judy Collins, che per prima ne incide qualcuna, si decide a pubblicare il suo primo disco.
È il 1968, Cohen ha 35 anni, non esattamente l'età canonica in cui si esordisce nel mondo del rock. Intitolato semplicemente "Songs of Leonard Cohen" (questa dei titoli semplici rimarrà una costante ricorrente, come dimostra il titolo dell'ultimo "Ten New Songs"), l'album riscuote immediatamente un grande successo, spingendo la casa discografica, il suo manager e il cantautore stesso a dargli un seguito, che inizialmente Cohen non aveva previsto. Per l'unica volta nella sua carriera infatti passerà solo un anno tra un disco e il suo seguito: nel 1969 appare "Songs from a Room", che conferma la sua statura di cantante e di autore di canzoni, e non solo di poeta. "Songs of Love and Hate" (1971) e il disco dal vivo "Live Songs" chiudono la prima parte della sua carriera. A questo punto Cohen entra in un periodo di grave crisi personale, dal quale esce con la pubblicazione nel 1974 di "New Skin for the Old Ceremony". Il titolo fa pensare ad una svolta, che in parte avviene, ma senza che il suo stile si allontani troppo da un cantautorato malinconico e sommesso, caratterizzato dalla sua voce morbida e profonda, con rari momenti più grintosi. Viene pubblicato un "Greatest Hits" che raccoglie i classici di questi primi quattro dischi, premiato da un grande successo di vendite.
In questi anni nascono anche i suoi figli: Adam intraprenderà anch'egli la carriera musicale (ma non ho avuto occasione di ascoltarlo: la mia amica che ha visto un suo concerto a Londra non era granchè entusiasta: chi ne sapesse qualcosa puo' scriverci).
Nel frattempo continua a pubblicare raccolte poetiche "The Energy of Slaves" e "Death of a Lady's Man", quest'ultima col titolo simile a quello del suo disco del 1977 "Death of a Ladies' Man" (ovvero: "Morte di un cicisbeo" e "Morte di un libertino"). Il disco è caratterizzato da arrangiamenti sovraccarichi che lasciano perplessi i fans di vecchia data di Cohen, abituati a poco più che voce e chitarra. Col successivo "Recent Songs" (1979) si torna un po' all'essenzialità delle origini, mentre con "Various Positions" gli arrangiamenti elaborati assumono il carattere di una costante (ma con più misura di "Death..."). "I'm your Man" del 1988 lo riporta al successo dopo un periodo di appannamento. A questo punto Cohen vive a Los Angeles. Dopo l'apocalittico "The Future" del 1992 decide di ritirarsi di nuovo in un monastero buddista in California, a meditare e a prendersi cura dell'anziano maestro Roshi, dove rimane dal '93 al '99. Passano così nove anni di silenzio discografico, interrotti dalla pubblicazione, da parte della sua casa discografica dei live "Cohen Live" (1994) e "Field Commander Cohen" (2000, registrazioni di concerti del 1978) e dell'antologia "More Greatest Hits" (1997). Da due anni ha deciso di ricominciare a vivere "a Babilonia", ed è tornato nella sua casa di Los Angeles. Rimessosi al lavoro con la sua collaboratrice di vecchia data Sharon Robinson ha appena pubblicato, alla tenera età di 67 anni, "Ten New Songs".