Led Zeppelin
Page, Plant, Jones, Bonham: sono gli anni '70. Gente come Beatles, Rolling Stones e Who avevano già espresso il loro potenziale; Frank Zappa aveva già pubblicato "Hot Rats" e prodotto "Trout Mask Replica", i King Crimson avevano dato alle stampe il primo disco e c'era già stati B.B. King e John Lee Hooker, gruppi come i Cream, i Creedence Clearwater Revival e gli Yardbirds. Quindi, sulla carta, il rock aveva solo sette anni e non aveva più nulla da dire.
Ma partiamo dagli ultimi citati, gli Yardbirds: il gruppo lo conoscono in pochi, ma sono stati fondamentali nella definizione del sound rock più duro ed acidulo. Dreja può vantarsi di aver suonato con alcuni chitarristi come Eric Clapton e Jeff Beck, per poi 'accontentarsi' del riccioluto Jimmy Page. E poi sono apparsi in un film come "Blow Up", celebrati come il gruppo dalle cui ceneri nasceranno loro, gli dei del rock, i Led Zeppelin. Dapprima il tour in Svezia come New Yardbirds (con la seguente formazione: Jimmy Page, Chris Dreja, John Bonham e Robert Plant), poi l'inevitabile ritiro del buon vecchio Dreja ed il nuovo nome, Lead Zeppelin, consigliato da Keith Moon. Il monicker fu poi cambiato in Led Zeppelin. E' il 1968, e stanno nascendo i brani del primo disco, che usce per l'Atlantic nel '69. Da lì, nulla fu più lo stesso: "Good Times Bad Times", "Babe I'm Gonna Leave You", "Dazed And Confused", "Communication Breakdown", "How Many More Times", mescolano blues, rock, folk, il tutto sparato a volumi inimmaginabili. Ed è subito amore. Non paghi, i quattro cominciano a fare concerti negli Stati Uniti, dove erano giustamente considerati i migliori, a differenza dei concittadini londinesi che ancora preferivano i Rolling Stones. Subito si registra un secondo album, "II", con pezzi come "Whola Lotta Love", semplice e geniale, "Thank You", romantica e sognatrice, "Heartbraker" e "Moby Dick": vere mazzate rock, il disco è un capolavoro e la tournée che segue, quella del '69, entra nella storia.
I Led Zeppelin hanno contribuito come pochi altri alla definizione e all'immagine della rockstar: alcool, droghe e groupie dappertutto, camerini rotti, camere di albergo devastate, stranezze di ogni genere, magia nera ed occulto, dicerie di patti arcani...
Il sole calava sul decennio d'oro ed i Led Zeppelin erano il rock'n'roll. Nel 1970, dopo essersi ritirati a Bron-Y-Aur nel Galles, il gruppo pubblica "III", un disco intimo, dalle tinte folk e malinconiche, un album molto meno hard con canzoni capolavoro come "Tangerine", "Gallows Pole" e "Friends". L'opera è comunque incommensurabile, ma molti fan si sentono traditi. Giungiamo al 1972: nei negozi esce un disco senza nessuna scritta, con copertina grigia ed un triste quadro raffigurante un contadino. L'affresco è lì, sul muro, un muro diroccato che lascia intravedere una città triste. Page aveva detto che sarebbe stata la musica a parlare... Il disco è "IV", e contiene brani come "When The Levee Brakes", "Rock'n'Roll", "Misty Mountain Hop" e "The Battle Of Evermore": la scaletta è tra le migliori di sempre, i brani sono perfetti e quel 33 giri è forse il miglior disco di tutti i tempi... Anche se un disco che ha come quarta canzone quella canzone, quella "Stairway To Heaven" che meriterebbe un capitolo a parte, è gia un capolavoro a priori: otto minuti in crescendo, dal folk al rock'n'roll più sexy, la musica del diavolo aveva toccato l'apice.
I Led Zeppelin sono il gruppo che più rappresenta il rock, un gruppo che si è fatto amare solo ed esclusivamente per la musica. La musica è quello che conta, non la criniera di Plant, le manie sessuali di Bonham e l'occultismo di Page: ciò che conta é quella Gibson Les Paul che dettava e detta legge (al pari di Hendrix) per tutti coloro che imbracciano una chitarra.
Dopo aver conosciuto i Led Zeppelin non percepisco più la frase "It's only rock'n'roll".
Hamilton Santià