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Josquin Després

 

Compositore franco-fiammingo, nacque a Beaurevoir nel 1440 circa.
Forse allievo di Ockeghem, le notizie sulla sua vita sono scarse e incerte. Viaggiò molto, soprattutto in Italia, al servizio di conti e duchi. La prima notizia certa che lo riguarda è l'assunzione come biscantator (cantore di musica polifonica) presso il duomo di Milano dal 1459 al 1472. A partire dal 1474 entrò a far parte del gruppo di cantori ducali istituito da Galeazzo Maria Sforza, dal 1486 al 1499 è accertata la sua presenza presso la cappella papale, quindi fu a Ferrara alla corte di Ercole I d'Este.
Nel 1501, inviato a Bruges, costituì una scuola di cantori; passò poi in Spagna con Filippo il Bello. Infine tornò in Francia dove lavorò alla corte di Luigi XII, a quella fiamminga e presso il giovane Carlo V.
Dal 1515 fino alla morte, avvenuta probabilmente intorno al 1521, fu canonico prebendario della collegiata di Condé-sur-l'Escaut.
Celebre già al suo tempo (la sua fama gli meritò il titolo di "princeps musicorum"), Després ebbe la singolare avventura - forse a causa dei lunghi viaggi e dei soggiorni italiani - d'esser chiamato nei modi più vari: Des Pres, del Prato, de Pratis, Jodocus Pratensis.
Le sue opere sono quindi rintracciabili sotto i diversi appellativi italianizzanti. L'arte di Després si può definire un felice incontro della virtuosistica tecnica contrappuntistica fiamminga con lo spontaneo principio italiano dell'armonia tonale. Pertanto, dal cantus firmus, legato a precise regole canoniche e ritmiche, Després - che seppe intuire la ricca espressività degli innovatori italiani - approdò a una forma di composizione in cui veniva rispettato il gioco dei contrasti, affidando al testo poetico la sua disposizione emotiva e adattando la musica alla sensibilità della parola.
Fulcro del processo di emancipazione dagli schemi dalla polifonia quattrocentesca, verso la concezione tipica della musica rinascimentale, fu il superamento da lui operato del pregiudizio umanistico che considerava l'espressione musicale parassitaria rispetto al testo letterario.
Tutte le innovazioni tecniche e le sperimentazioni stilistiche introdotte da Despréz, non sono mai puro sfoggio di abilità, ma sono sempre utilizzate in funzione espressiva.
L'ispirazione della sua opera è multiforme, e va dalla solennità alla pungente ironia; ma su tutto prevale la commozione intensa, un senso di incombente tragedia che lo fece paragonare al suo coevo Michelangelo.
Grande polifonista, Després scrisse una ventina di messe, cantate, mottetti, frottole e chansons. Nel 1552, il suo allievo Adrianus Petit Coclico volle sistemare la grande lezione del maestro in un trattato di composizione che ebbe larga eco nel tempo: Regula contrapuncti secundum doctrinam Josquini de Pratis. Nondimeno l'opera di Després, dopo il suo trionfo nel periodo rinascimentale, rimarrà in oblio per diversi secoli. Essendo le sue opere sparse in numerosi archivi, solo in epoca recente è stato possibile raccogliere 18 messe più altri frammenti, un'ottantina di mottetti e numerose composizioni profane. Ad ulteriore riprova della stima che ebbero verso di lui is suoi contemporanei, sta l'attribuzione a Despréz di quasi un centinaio di opere dubbie o addirittura che certamente non gli appartengono.
Lutero, che ebbe molto cara l'opera di Després, disse di lui: "egli è un maestro delle note."
Tra i capolavori di Després figurano le messe Ave Maris Stella, De beata Virgine, La-sol-fa-re-mi e L'homme armé.