Johannes Brahms
Johannes Brahms nacque ad Amburgo nel 1833, qui visse i primi anni della giovinezza guadagnandosi da vivere suonando in orchestrine locali. Pian piano approfondiva lo studio della composizione sotto la guida di E. Marxsen. Fondamentali furono per Brahms gli incontri con J. Joachim e R. Schumann. Il primo già affermato violinista lo introdusse nei più influenti circoli musicali tedeschi; Schumann invece, lo presentò al pubblico in un importante articolo sulla "nuova rivista musicale", come una promessa della nuova generazione. Schumann vide in Brahms una sorta di antidoto alla corrente progressista rappresentata da Liszt e Wagner; egli aveva perfettamente ragione. Brahms rappresentò la corrente più legata ai modelli beethoviani e agli ideali classici della forma. Tale classicismo è però pieno nella sua musica di elementi romantici, in particolare la dilatazione del tessuto armonico e melodico (le cosiddette melodie lunghe).
Dal momento della sua presentazione al pubblico da parte di Schuman, Brahms comincia il suo più arduo cammino musicale.
Incoraggiato e affiancato da Joachim, per circa dieci anni, studia contrappunto; si accostò alla tecnica degli strumenti in orchestra e, cosa importantissima su cui torneremo, esplorò a fondo le opere di Bach e le polifonie del cinquecento. E' di questi anni una copiosa produzione di opere corali e per organo di notevole complessità tecnico formale. Seguirono opere da camera (es. quartetti op. 25 e op. 26) e opere sinfonico corali (es. Requiem tedesco) che più tardi faranno da tramite alle sinfonie. Questo procedere per gradi, dalle forme più semplici a quelle più complesse, caratterizza l' intera opera brahmsiana dove all' apice si trova la sinfonia.
In questa attività creativa il pianoforte riveste un ruolo centrale; un banco di lavoro su cui prepararsi per affrontare altri generi. Le sue prime composizioni sono le tre sonate giovanili, dove il Maestro cerca di costringere un temperamento impetuoso entro forme equilibrate. Questa fase culmina nel capolavoro del primo concerto per piano. Nel periodo successivo Brahms si concentra sulla variazione che appare più "elaboratrice" (per mezzo di un intenso lavoro armonico e ritmico che lascia integra l' essenziale configurazione melodica) che sviluppatrice (es. Variazioni op. 34 e op. 35).
Nell'ultima fase, quando oramai è pronto ad accostarsi alla sinfonia, sviluppa uno stile pianistico di brevi pezzi intimi; in questi capolavori c'è una robusta densità sonora, un fitto movimento interno e una mobilità ritmica; tutti elementi che portano ad un' ardua virtuosità tecnica (quindi diversa ed innovatrice rispetto alla tecnica sbalorditiva da pubblico di F. Liszt).
E' in questo periodo che Brahms mette completamente a frutto tutta la sua esperienza e soprattutto lo studio di Bach e della polifonia prebachiana.
La musica da camera di Brahms (essendo preparata al pianoforte) esige una densità armonica e pienezza sonora; questo porta alla necessità di integrare con il piano la compagine degli archi, allo sviluppo in totale indipendenza melodica delle parti che generano un tessuto fitto di intrecci.
Il percorso artistico compositivo di Brahms culminante nella sinfonia è segnato da una faticosa ricerca di equilibrio formale, continuamente messo in crisi da una foga sonora che urta contro le strutture classiche di stampo beethoviano.
Questo bisogna tenere a mente per capire la musica di Brahms. Visto da questa prospettiva Brahms che senza volerlo rompe la dialettica tematica della forma sonata, che riempe l' orchestra con sonorità ampie e prorompenti può benissimo essere accostato a Wagner più che a Beethoven. La musica di B. è stata definita anche "una specie di prosa musicale moderna". E' vero, Brahms continua non è un "classico", ma si serve di schemi apparentemente classici per esternare il suo linguaggio musicale.
Le strutture sinfoniche classiche, entrano in contrasto con la tortuosa mobilità e ampiezza della frase melodica che crea un flusso musicale continuo; l'ampiezza del giro armonico, sovente spinto alle estreme possibilità tonali e mai rigidamente conclusivo, fa pensare più all' avanguardia che al classicismo beethoviano.
Il catalogo di Brahms conta tra le opere maggiori: due concerti per pianoforte ed orchestra, quattro sinfonie, le 21 danze ungheresi op. 35, le ouverture op. 80 e 81, il concerto per violino e violoncello op. 102, e il concerto per violino op. 77. Queste le opere maggiori a cui si affiancano tantissimi brani pianistici, per organo, per coro e molti lieder.
Brahms muore a Vienna nel 1897.