Howlin Wolf
Un metro e 90 per 140 chili, e un rospo incastrato nell gola. Questa sembra essere la giusta immagine di Howlin Wolf, un uomone increidibile, con una voce che sembra venga fuori a causa di misteriosi problemi alle corde vocali. Talmente inspiegabile la voce che possiamo ascoltare nei suoi vecchi dischi che all'epoca ci si era convinti che Wolf avesse venduto l'anima al Diavolo, un po' come fece Robert Johnson, in cambio della sua mostruosa abilità nel suonare la chitarra.
Col suo nome di nascita, Chester Arthur Burnett nacque nel 1910, in una piantagione del contado di SunFlower, Mississippi. Vicino a lui lavorava Charlie Patton, che cominciò ad avvicinarlo allo strumento della chitarra. Nel 1928 comincia a suonare nel sud, e conosce Robert Johnson e Sonny Boy Williamson: quest'ultimo oltre che a sposarsi con sua sorella gli insegna a suonare l'armonica.
Viene chiamato alle armi a Seattle fino al '41, e di ritorno nella sua regione lavora col padre fino al '48, anno in cui Chester forma i "The House Rockers", formati anche da James Cotton e Little Parker, che hanno un buon successo locale. A questa band risale il suo nome: a causa della sua voce strozzata e del tutto innaturale, lo chiamarono Howlin Wolf, cioè "Lupo Ululatore". Una voce così non poteva passare inosservata: una radio gli proprone di fare il Dj, e di cantare qualche cosa in diretta. Ike Turner nel 1951 lo ascolta e lo porta negli studi di Sam Philips: nascono le prime canzoni di Howlin Wolf, da Moanin at midnight e How many more years (firmati Chess) a Morning at Midnight (Rpm) con Ike Turner al piano e Willie Johnson alla chitarra.
Nel 1952 arriva il passo fondamentale della carriera del Lupo. Howlin va a Chicago e inizia a suonare con Muddy Waters nei locali più importanti della città. Sono gli anni in cui in quei locali si costruiva un nuovo stile musicale, che presto sarebbe stato identificato nel Blues elettrico di Chicago, ripreso per filo e per segno da tutti i più grandi artisti bianchi del secolo. Howlin Wolf forma un gruppo fantastico col pianista Otis Spann e Willie Dixon al basso, quest'ultimo un musicista che avrebbe scritto buuona parte dei successi di Wolf. Fino al '60 incide quindi brani come No Place to go, Forty Four, Evil is going on, who's been talking, Moanin for my babe.
Nel 1960 inizia ad essere richiesto dai più grandi Festival Blues americani, come quello di St.Louis dove incontra Elmore James. Nel '61 pubblica Down in the bottom, The red rooster, You'll be mine, Built for comfort, I ain't supersticious. Nel 1961c'è anche tempo per andare in Inghilterra per alcuni concerti, ma anche se fu apprezzato dalla critica non ebbe successo come ad esempio lo aveva avuto Muddy Waters. A proposito di Muddy, nel '63 si incontrano per un disco rappresentativo del Blues elettrico di Chicago e insieme a Buddy Guy e Otis Spann regalano Folk Festival of the Blues.
Howlin Wolf viene "risucchiato" dall'amore di artisti come Mick Jagger e Keith Richard, che compaiono con lui in un programma televisivo americano, e dagli inglesi Eric Clapton e Stevie Winwood, che incisero con lui The London Howlin Wolf sessions. I Doors, i Led Zeppelin, Albert Kinh, Sam Cooke e Stevie Ray Vaughan riprendono i pezzi di Wolf.
Nel '73 inizia la sua decadenza fisica: a seguito di un incidente stradale rimane gravemente malato ai reni, che lo porterà solo 3 anni dopo alla morte a seguito di una disperata operazione non riuscita.
Il 10 gennaio 1976 viene così tristemente ricordato, come un giorno che ha tolto dal mondo una voce unica come Howlin Wolf, che incideva dei pezzi di gusto e particolarmente moderni.