Herbie Nichols: ricordo di un poeta del jazz
Herbie Nichols fu uno straordinario pianista-compositore. Nel corso della sua breve carriera prese parte a sole sei sedute di registrazione in veste di leader, tutte in trio, avvalendosi della collaborazione di sidemen eccellenti e creativi. Queste sedute si concretizzarono in quattro uscite discografiche: tre per la Blue Note [ora riprodotte nel cofanetto The Complete Blue Note Recordings], una per la Bethlehem [Love, Gloom, Cash, Love]. Tuttavia, non sempre i grandi dischi ottengono successo nelle vendite; Herbie rimase un'oscura figura ai margini della scena jazz. Morì di leucemia al Kingsbridge Veterans Hospital di New York, il 12 aprile del 1963.
Il mondo di Herbie Nichols fu un mondo di isolato fascino. Era calmo, ben educato, amante della poesia e degli scacchi. Evitò espedienti e pretese, e fu probabilmente troppo onesto per condurre la carriera in un ambiente così pieno di criminalità, tossicodipendenza, alcolismo, e di tutti gli altri mali che saturavano la scena newyorchese negli anni Quaranta e Cinquanta.
Fu uno strumentista caleidoscopico, in grado di riassumere l'intera storia del pianismo jazz e perfino di molta della musica classica europea; questa caratteristica, unita alla sua innovativa concezione armonica e ritmica, gli permise di sviluppare uno stile che costituisce in sè una vera e propria scuola. Il suo modo di suonare è spesso assimilato a quello dei suoi contemporanei Thelonious Monk e Bud Powell. Tuttavia, benché sia possibile rilevare le influenze - tra gli altri - di Teddy Wilson, Art Tatum e Jelly Roll Morton, il suo stile pianistico e compositivo fu unico. Possedeva un tocco capace comunicare ogni tipo di emozione, dalla carezza delicata alla tenebra insidiosa, dalla lieta danza alla primitiva brutalità. La sua musica trasmette una vitalità gioiosa, serena, e, per qualcuno, allo stesso tempo conscia delle avversità.
Fu un compositore prolifico, anche se meno della metà dei 170 brani che costituiscono il suo personale corpus sono oggi reperibili, a causa dell'allagamento della casa del padre ad Harlem, nella quale, dopo la sua morte, si trovava il baule in cui erano conservate le sue poesie e composizioni. Herbie fu un maestro della forma, e benché alla base della gran parte dei suoi brani stia la consueta forma AABA, molti di essi la estendono al limite, allungando sezioni in varie maniere - aggiungendo battute, mezze battute, code. Nichols amava l'interazione profonda, specialmente con la batteria. Molti dei suoi pezzi impiegano patterns antifonali, che spesso ricompaiono come coda, fornendo ampie possibilità al contributo percussivo dei partners. Alcuni brani da lui scritti contengono breaks di batteria da eseguirsi ad ogni chorus. Le sue composizioni sono spesso evocative di un particolare luogo, persona, evento, o sensazione. La predisposizione di Herbie a mischiare il consueto e l'inconsueto fa sì che i suoi brani guardino al passato e insieme al futuro della musica. Per averne un'idea immaginate un ritmo dixieland e una melodia fortemente diatonica, cantabile, sulle armonie di Bartok. Che siano semplici o complesse, miti o aggressive, le sue composizioni sono in grado di catturare l'ascoltatore, e recano sempre un suo marchio di fabbrica. Non c'è musica che suoni come quella di Herbie.
Pare quasi che sia stato musicalmente influenzato da tutto ciò che lo circondava. Da bambino ascoltò la musica dei suoi genitori, nativi delle Indie Occidentali; poi studiò il pianoforte classico. Il jazz gli era assolutamente proibito dal padre e dall'insegnante. Amava la musica di Hindemith, Stravinskij e Bartok. Anche Bach, Chopin, Villa-Lobos, Piston e Shostakovich erano alcuni dei suoi compositori preferiti. Nel corso del tempo maturò una passione per la musica africana. Fra gli anni Trenta e gli anni Quaranta, sulla scena di Harlem, suonò accanto a vari e importanti membri della rivoluzione bebop. In seguito collaborò con molti futuri esponenti dell'avanguardia degli anni Sessanta. Si tenga presente che, sebbene lavorasse soprattutto in situazioni precarie e degradanti - accompagnando in stile dixieland o rhythm and blues ballerine di rivista e travestiti - Herbie ricavò da esse nuovi elementi che confluirono nella sua musica. Ascoltando le sue incisioni, è chiaro che il suo fraseggio ha un incedere che può derivare soltanto dall'esperienza nelle bettole di Harlem e del Greenwich Village.
Herbert Horatio Nichols nacque il 3 gennaio del 1919 fra l'Undicesima Avenue e la Sessantunesima Strada, a Manhattan. Nel 1910 suo padre, Joel, emigrò negli Stati Uniti da Trinidad, giungendo in quest'area sul lato occidentale di Manhattan, poi nota come San Juan Hill, vicino all'attuale collocazione del Lincoln Center. Nel 1916 sposò Ida. Il fratello maggiore di Herbie, Homer, morì prematuramente; i due fratelli più giovani, Austin e Iris Susan, nacquero rispettivamente nel 1921 e nel 1923. Lo zio, Walter Nichols, suonava la tromba nei Paramount Stompers.
Nel 1926 la sua famiglia si trasferì ad Harlem, e due anni più tardi il padre mandò Herbie a lezione di pianoforte classico da Charles L. Beck. Le lezioni proseguirono per sette anni, fino al 1935. In questo periodo Herbie frequentò la DeWitt Clinton High School, e fece le sue prime esperienze in gruppi amatoriali, assieme a compagni di corso. Ebbe il suo primo ingaggio professionale al fianco del bassista George Duvivier con la Royal Baron Orchestra, nel 1937. Duvivier avrebbe partecipato, vent'anni dopo, alle ultime incisioni di Herbie per la Bethlehem.
Nel 1938, Herbie suonava con l'altosassofonista Floyd "Horsecollar" Williams al Monroe's Uptown House, un rinomato club di Harlem nel quale Lester Young, Thelonious Monk e Dizzy Gillespie fomentavano la rivoluzione musicale che divenne presto nota con il nome di bebop. Le prime composizioni di Herbie, quattro "love ballads", risalgono al 1939.
Nel settembre del 1941, tre mesi prima di Pearl Harbor, Herbie venne richiamato dall'esercito americano. Venne assegnato a Fort Lee, in Virginia, e suonò la batteria e il pianoforte nelle bande militari. Ottenne il congedo nell'agosto del 1943, dopo diciotto mesi di permanenza nel Pacifico con la Novantaduesima Divisione. Durante il suo periodo nell'esercito, Herbie prese a scrivere poesie e canzoni; in vita, avrebbe composto una sessantina di poesie. Scrisse anche i testi per molte sue composizioni, anche se nessuno di essi fu mai documentato da una registrazione.
Al suo ritorno a New York, Herbie lavorò con l'altosassofonista Walter Dennis al Murrain's Cabaret di Harlem, seguito da quattro mesi all'Ernie's Three Ring Circus nel Greenwich Village alla fine del 1944. Entrambi gli ingaggi, poveri di soddisfazione economica ed artistica, consistevano nell'accompagnamento di spettacoli e balletti.
Nel 1945 ritornò ad Harlem con un gruppo bebop all'Elk's Rendezvous. La formazione era guidata da Bobby Booker, e includeva l'altoista e baritonista Sahib Shibab. Più tardi, nel corso dell'anno si trasferì a Philadelphia, per suonare al Midway Musical Bar - in uno stile più vecchio e conservatore - con il trombettista Herman Autry. Seguirono progetti più moderni con Hal "Cornbread" Singer a Brooklyn, prima di ritrovarlo di nuovo a suonare musica più tradizionale al Village Vanguard con il batterista Freddie Moore. Si dice - ma non ne esiste prova materiale - che in questo periodo abbia realizzato le sue prime incisioni con Danny Barker per la Apollo.
Nel dicembre 1946, Herbie suonava nel circuito della musica da ballo con una swing band diretta da Illinois Jacquet, che comprendeva il trombonista J.J. Johnson, il baritonista Leo Parker e il batterista Shadow Wilson. Nello stesso anno scrisse un pezzo giornalistico su Thelonious Monk per il Music Dial, una rivista nera. Monk e Herbie erano amici, conoscevano l'uno la musica dell'altro, ed erano entrambi relativamente poco noti. Più o meno nello stesso periodo Herbie iniziò a spedire la sua musica ad Alfred Lion della Blue Note Records, tramite il quale Monk avrebbe finalmente pubblicato i suoi primi dischi nel 1947.
Nel 1947, Herbie conobbe il bandleader John Kirby; suonò con lui al Royal Roost e in un tour che durò fino al 1949. Integrò lo stipendio lavorando in orchestre di rhythm and blues, impartendo lezioni di pianoforte e accompagnando cantanti (tra le altre, Maxine Sullivan). In questo periodo visse lavorando spesso fuori sede, prevalentemente nel Midwest. In ottobre registrò con il gruppo del trombonista Snub Mosely per la Penguin, ritrovando il suo vecchio amico George Duvivier.
Herbie lavorò ancora in studio d'incisione nel 1950, come sideman. Registrò con il trombettista Bobby Mitchell per la Mercury, alcuni singoli di rhythm and blues con il sassofonista Charlie Singleton per la Decca, e con il trombettista Frank Humphries per la Abbey Records. Trascorse l'anno successivo lavorando nel Bronx con Edgar Sampson, un sassofonista e violinista noto per le sue collaborazioni con Duke Ellington, Fletcher Henderson e Chick Webb. Anche Lucky Thompson lo ingaggiò per qualche concerto nel 1951; sfortunatamente il loro sodalizio non venne documentato discograficamente.
Nel 1951, Thelonious Monk presentò Herbie a Mary Lou Williams. Ella fu colpita dai suoi brani, e nel marzo di quell'anno registrò "Opus Z" (altrettanto noto come "Stennell"), "The Bebop Waltz" (poi reintitolato "Mary's Waltz") e "My First Date With You", per la Atlantic. Perla Circle Records incise "At De Function". Circa un anno più tardi, Nichols incise le sue composizioni per la prima volta, in una sessione guidata dal bassista e cantante Chocolate Williams per la Savoy Records. Il batterista era Shadow Wilson, il chitarrista - probabilmente - Danny Barker. Di Nichols furono registrati "My Lady Gingersnap", "Who's Blues" e "Nichols and Dimes". Tre mesi dopo incise nuovamente come sideman, stavolta con Rex Stewart e i suoi Dixielanders, a Boston, per la Jazztone Records. Da allora, fino ai suoi lavori per la Blue Note nel 1955, fece da sideman per Danny Barker nel club dixieland newyorkese Jimmy Ryan's, per il trombettista Joe Thomas a Boston, per Sonny Stitt a Philadelphia, e in altri giri di date con Arnett Cobb, Rex Stewart e Wilbur de Paris. Dopo questi concerti ritornò a New York per lavorare nuovamente con "Horsecollar" Williams al Safari Club, in Harlem.
I sogni di Herbie Nichols si avverarono nel maggio del 1955, quando realizzò le sue prime incisioni in trio. Alfred Lion incontrò Herbie ai Nola Studios di Manhattan, e ascoltò quindici sue composizioni. Ne fu entusiasta, ed invitò Herbie a registrare due sedute, il 6 ed il 13 di maggio. Ogni seduta venne preceduta da lunghe prove agli studi Nola, al fine di permettere ai suoi compagni di prendere confidenza con le sue composizioni. Due 10" per la Blue Note, The Prophetic Herbie Nichols Vol. 1 & 2, furono il risultato. Lion ingaggiò il bassista Al McKibbon per entrambe le occasioni. Il batterista era Art Blakey, che aveva partecipato ai primi album Blue Note di Thelonious Monk. Rudy Van Gelder effettuò la registrazione nel suo studio ad Hackensack, nel New Jersey.
Vennero registrati sei brani per ogni seduta. Il 6 maggio, "Step Tempest", "Dance Line" e "Blue Chopsticks" in un'unica take, assieme a "The Third World", "Double Exposure" e "Cro-Magnon Nights", in più versioni (master e alternate takes). Il 13, una versione ciascuna di "Amoeba's Dance" e "Crisp Day"; master e alternates di "It Didn't Happen", "Brass Rings", "2300 Skiddoo", e "Shuffle Montgomery".
La prima seduta iniziò con "The Third World". Fu composto nel 1947, almeno quattro anni prima degli altri brani della sessione. Seguendo il marchio di fabbrica di Nichols - intro call and response di piano e batteria - il brano sfocia in una comune struttura AABA di 32 battute. L'armonia ascendente per terze minori nella sezione A anticipa di dodici anni il celebre uso che ne fece Coltrane. Herbie esegue soli ariosi, prima e dopo gli scambi con Art Blakey.
"Step Tempest", datato gennaio 1955, venne composto pensando al sound dell'orchestra di Duke Ellington. Abbiamo qui un primo esempio delle estensioni della forma AABA tipiche di Herbie; le sezioni durano 8 battute, tranne l'ultima A, che è dilatata a 14. Nel bridge la mano sinistra non suona accordi, lasciando la melodia e la linea di basso senza supporto armonico. L'armonia diminuita che ascende cromaticamente, assieme alla melodia bluesy, sassofonistica, della sezione A conferisce al brano un sound da big band.
"Dance Line", detto anche "Theme from the Third World", è un'altra forma AABA estesa. Venne composto nel 1950. Le prime due sezioni A sono di 8 misure ciascuna, con un bridge di 16. L'ultima A è di 8 battute, più una coda di 4 battute.
"Blue Chopsticks" inizia con una introduzione di piano e batteria. È una forma standard di 32 misure, scritta nel settembre 1954.
"Double Exposure" dilata nuovamente la forma AABA con una coda di 4 misure aggiunta all'ultima sezione A, che porta il numero delle battute a 36. Scritto nel 1951, impiega alla fine delle sezioni A le armonie sospese che sarebbero state rese celebri dieci anni più tardi (o più) da Herbie Hancock e McCoy Tyner.
"Cro-Magnon Nights", composto nell'agosto 1954, fu ispirato dalle riflessioni di Nichols sulle occupazioni del sabato sera ai tempi dell'uomo primitivo. È un brano cupo, che prende il via dalla botta e risposta nell'intro. È una forma AABA standard di 32 misure.
"It Didn't Happen" apre la seconda seduta di registrazione. La forma AABA è di nuovo modificata con una sezione A di 12 battute e un bridge di 8. È una chase, in La minore, ispirata da un'avventura sentimentale fallita, scritta soltanto quattro giorni prima dell'incisione.
"Amoeba's Dance", composto nel marzo del 1951, tenta di descrivere la felicità di una creatura unicellulare. Le prime quattro misure della sezione A poggiano su un'armonia nebulosa, che in qualche modo va a risolvere nelle due battute successive, per poi tornare interrogativa nelle ultime due. Il bridge è un'ariosa melodia costruita su armonie più solari.
"Brass Rings", altrimenti noto come "Ruminating", ha un andamento latin pronunciato, che diviene swing all'ingresso della melodia. Come "Amoeba's Dance", utilizza una forma AABA di 32 battute. Fu composto nel marzo 1951.
"2300 Skiddoo" (o "2000 Skiddoo") è un brano di tempo medio, che inizia in Do diesis minore, ma termina in Do diesis maggiore. La sezione B gira attorno al circolo delle quinte, fatta eccezione per qualche interessante giravolta. La forma è AABA, ogni sezione di 8 battute tranne l'ultima A, che ha una coda di 4 misure.
"Shuffle Montgomery", come "2300 Skiddoo", è datato gennaio 1955, e ha la stessa forma, eccetto l'ultima A, che ha una coda di 2 misure. È anche noto con il titolo "Comedy Bit". I cambi sono simili a quelli di "I've Got Rhythm", con un bridge composto di quattro ripetizioni di un riff blues di 2 battute in Si bemolle, che riappare come coda.
"Crisp Day", composto assieme a "It Didn't Happen", chiude la sessione. È suonato uptempo, in Do maggiore.
Le sedute di registrazione successive si tennero l'1 ed il 7 agosto del 1955, sempre con Al McKibbon al contrabbasso. Per le restanti incisioni Blue Note di Herbie, il suo batterista sarebbe stato Max Roach. Il primo agosto, "Hangover Triangle", "Lady Sings the Blues", "Chit Chattin'" e "House Party Starting" vennero realizzati in una take, assieme a più versioni di "The Gig" e un'alternate take di "Applejackin'". Delle sette composizioni registrate il 7 agosto, soltanto una, "Terpsichore", venne pubblicata quando Herbie era ancora in vita. I restanti titoli - "Furthermore" (3 takes), "117th Street" (2 takes), "Sunday Stroll", "Nick at T's", "Orse at Safari" e "Applejackin'" (2 takes) - rimasero negli archivi della Blue Note fino al 1987, quando la Mosaic Records li pubblicò in un'edizione limitata, ristampata nel 1997 dalla Blue Note.
"The Gig" apre la terza sessione. Completato poco prima di una settimana dalla seduta, è la forma più complicata utilizzata da Nichols - 67 battute più 8 battute di batteria. Le sezioni A, ricche di arresti e ripartenze, durano 9 misure, e terminano con una cadenza d'inganno. Le sezioni B sono di 8 misure, e si muovono più facilmente, conducendo ad una C di 8 battute - con un'armonia per terze minori discendenti - che funge da bridge. Dopo la ricapitolazione di A e B, c'è una sezione D di 8 battute, che porta ad 8 battute di batteria. La forma è ABABCABDE (dove E sia il break di batteria).
"Applejackin'" (o anche "Showboating") torna alla forma AABA, con una piccola variazione; la linea melodica su A consta di mezza battuta, più 3 battute, più mezza battuta, più 4 battute - Applejackin', appunto! Il beat sembra variare quattro volte prima dell'arrivo del bridge. Quest'ultimo pare suonato al contrario, con la seconda metà di frase davanti alla prima.
"Hangover Triangle", datato, come "Applejackin'", 25 maggio 1955, è un gioco di parole su Hanover Square, luogo in cui Herbie componeva i suoi brani seduto su una panchina, di notte, osservando la gente di passaggio, intenta ai suoi divertimenti. Si basa su una struttura standard AABA unita ad un'intro call and response. Dopo l'ultima enunciazione del tema, l'intro riappare come coda.
"Lady Sings the Blues" è probabilmente il brano più noto di Herbie, grazie all'interpretazione che ne diede Billie Holiday. Il suo primo titolo fu "Serenade".
"Chit Chattin'" dilata nuovamente la forma AABA. Un bridge di 12 battute segue le due A di 8 battute, e l'ultima A ha una coda di 8 misure. Questo brano descrive il rumoroso scenario tipico di un bar, atmosfera senza dubbio ben nota al suo compositore.
"House Party Starting" chiude la seduta. Le A di 16 battute e un bridge di 8 battute lo rendono un AABA di 56 misure. La melodia, prevalentemente monodica, è accompagnata da semplici triadi maggiori o aumentate, suonate nelle regioni gravi dello strumento, che conferiscono al brano un'aria da cattivo presagio, poi contraddetta da uno sviluppo più brillante.
Di tutti i brani registrati nel corso della quarta seduta, soltanto "Terpsichore" fu pubblicato precedentemente all'edizione completa Mosaic del 1987. Eccezion fatta per "Nick at T's", scritto nell'agosto del 1953, tutti i brani furono composti tra il marzo e l'aprile del 1955 ("Furthermore" risale al giorno precedente la registrazione). Tutti i brani - meno "Terpsichore" - sono costruiti su strutture AABA di 32 misure.
Esistono tre takes di "Furthermore", ciascuna delle quali è eseguita ad un tempo differente. "117th Street" è anche conosciuto con il titolo di "Enter Rhythm Street". "Sunday Stroll" ha un suono ammiccante; contiene interessanti soluzioni armoniche, oltre ad echi delle brass bands di New Orleans. "Nick at T's" è così intitolato in onore di Big Nick Nicholas.
"Terpsichore", che prende il nome dalla musa greca della danza, è forse il brano più interessante dell'intera seduta. La sua struttura è ABBA, con ogni sezione di 8 battute ciascuna, ad eccezione dell'ultima A, di 7 battute, seguite da una coda di 4 misure e 4 misure di batteria. Il bridge ha un sapore vagamente indiano. Herbie scrisse questo brano ispirandosi a Teddy Hale e Baby Lawrence, due fra i più abili ballerini di tip tap dell'epoca.
Il titolo "Orse at Safari" è del tutto peculiare. Rimanda a Floyd "Horsecollar" Williams, l'altosassofonista con cui Herbie aveva lavorato ad Harlem, al Monroe's Uptown House. Il termine "Safari" deriva dall'altro club di Harlem presso il quale i due lavorarono assieme, nel tardo 1954.
La seduta del 19 aprile 1956 completò le registrazioni di Herbie per la Blue Note. Nichols incise quattro suoi brani - e "Mine" di George Gershwin - assieme a Max Roach alla batteria e Teddy Kotick al basso. Si realizzarono varie versioni di "Mine", "Trio", "The Spinning Song", "Riff Primatif", e "Query", mentre "Wildflower" venne registrata in un'unica take. Le sessioni di agosto 1955 e aprile 1956 vennero pubblicate dalla Blue Note sotto il titolo di The Herbie Nichols Trio, con le note di copertina dello stesso Nichols.
"Wildflower", capolavoro in miniatura, avviò la seduta. Quattro frasi di 4 battute ciascuna su una struttura AABA lo rendono uno dei suoi brani più brevi. La sezione A si muove più o meno sugli stessi accordi di "Doxy" di Sonny Rollins; sul bridge, armonie cromatiche, prima ascendenti, poi discendenti. Il tema è una linea sghemba e intricata, con un'introduzione che funge anche da coda. "Trio" (altrimenti noto come "Treadmill") ci riporta alle forme complesse di Herbie. Composto, come "Riff Primitif" e "Query", un giorno prima della sessione, ha una sezione A di 8 battute e mezza. La seconda A dura 8 misure; un bridge di 8 misure conduce all'ultima A, di 10 battute. È staccato ad un tempo vivace.
"The Spinning Song" inizia con un'ordinaria sezione A di 8 battute, ed una B di 8. All'ultima A è aggiunta mezza battuta, oltre ad un'ulteriore sezione di 8 battute, che completa la struttura.
Roswell Rudd, nelle sue note di copertina all'edizione della Mosaic, parla di "Riff Primitif" come del brano "più in minore" che abbia mai ascoltato. Il pezzo più caotico della seduta, che - casualmente, o in base ad un volere preciso - guarda al futuro. Poggia su frasi di 8 battute, un bridge di 7 battute e mezza ed un'ultima A di 10 battute.
L'ultima seduta di registrazione termina con un'ulteriore dilemma. La forma di "Query" è A1A2A3BC. Le sezioni A sono di 8 battute ciascuna, con la A2 trasportata di una quarta sopra, poi di nuovo alla tonica. La sezione B è un pedale di dominante di 16 battute. Invece della ripetizione di A, c'è una sezione C di 10 misure.
Le incisioni Blue Note contengono i lavori più importanti di Herbie. La musica scoppia di emozioni, gioia ed euforia. L'ascoltatore può percepire la gioia di Herbie nel vedere finalmente su disco le sue composizioni, interpretate con tale energia dai meravigliosi musicisti a sua disposizione. All'epoca si trovava nel mezzo di una furia compositiva, senza dubbio ispirata dalla possibilità di registrare i suoi brani. Le sessioni della Blue Note costituiscono anche l'unica occasione di ascoltare versioni alternative di molti dei suoi pezzi, con variazioni sul tempo o sull'interpretazione.
Le ultime registrazioni da leader di Herbie Nichols vennero effettuate a New York nel novembre del 1957 per la Bethlehem, con il bassista George Duvivier e il batterista Danny Richmond. La seduta comprende "Every Cloud", "Argumentative", "Portrait of Ucha", "Beyond Recall", il piano solo "Infatuation Eyes", "S'Crazy Pad", e "Love, Gloom, Cash, Love". Include anche due standards ("Too Close for Comfort" e "All the Way"), e un brano di Denzil Best, "45 Degree Angle". Questa selezione di brani diede luogo all'LP Love, Gloom, Cash, Love. Inedite (e, presumibilmente, perdute) sono le incisioni di "Riff Primitif", "Debra's Tango", "Neighborhood Journey", "Blip", "The Happenings" e "Dolly", tutti brani di Nichols.
La musica di Herbie Nichols è documentata da queste sole sessioni. Benché abbia vissuto per altri cinque anni e mezzo, e abbia continuato a comporre, non ebbe più modo di entrare in sala di registrazione, e cadde in un'oblio e in una disperazione sempre maggiori. Trascorse i suoi ultimi anni accompagnando cantanti nei clubs notturni del Greenwich Village, e suonando con alcuni dei musicisti emergenti dei primi anni Sessanta; tra gli altri, Roswell Rudd, Tina Brooks, Steve Swallow e Archie Shepp. Herbie si dilettò ascoltando i suoi temi eseguiti dai fiati, ma non ebbe più l'occasione di registrare. Dunque, non ci resta che immaginare le possibilità di realizzazione dei suoi brani - o, anche, del suo benessere economico - che gli sfuggirono in vita.
Herbie è scomparso, ma la sua musica vive ancora, grazie ai musicisti che hanno raccolto le sue composizioni e le presentano al pubblico. Change of Season: The Music of Herbie Nichols del pianista Misha Mengelberg (Soul Note), Blue Chopsticks: A Portrait of Herbie Nichols del bassista Buell Neidlinger (K2B2), Spinning Song del chitarrista Duck Baker (Avant), Love is Proximity, Dr. Cyclops' Dream (entrambi per Soul Note) e Strange City (Palmetto) dell'Herbie Nichols Project sono tutti interamente dedicati alle composizioni di Herbie Nichols. Tra gli altri artisti che hanno inciso sue composizioni negli ultimi anni vanno ricordati - tra gli altri - Steve Lacy e Mal Waldron, Geri Allen, Dave Douglas, il Clusone Trio, Marian McPartland, l'ICP Orchestra, Ted Rosenthal, Dave Zoller e Howard Alden. Le interpretazioni offerte variano grandemente, dal rispettoso all'eccentrico, dall'esecuzione in solo alla big band.
Frank Kimbrough