Giovanni Tamborrino
Figura tra le più originali ed eclettiche dell'attuale panorama musicale italiano, Giovanni Tamborrino (Laterza, Taranto 1953) studia canto e percussioni presso il Conservatorio di Matera, nel quale viene poi incardinato assai presto come docente. La sua attività volge fin dalle prime prove nella direzione di uno sperimentalismo mai sazio, che lo conduce a definire originali "fusioni timbriche" ottenute mescolando i suoni della tradizione colta con i suoni ottenuti dalla percussione dei più svariati materiali "raccolti" nella sua terra d'origine, nella quale il musicista è profondamente radicato. Espressiva e comunicativa quant'altre mai, la musica di Tamborrino possiede inoltre una autentica qualità teatrale. Sua, tra l'altro, l'elaborazione di una particolare poetica teatrale definita "opera senza canto" che l'ha portato a collaborare piuttosto con attori e danzatori (come Giulio Morganti e Virgilio Sieni) che con cantanti veri e propri. In essa, il suono della parola recitata dall'attore diviene materia fonetica al pari della musica e riceve da quest'ultima un'enfatizzazione drammatica molto marcata, come si ravvisa principalmente nelle opere Medea (1995), III Riccardo III (1996), Gordon Pym (1997) ed Epos in rock (1999), che hanno goduto di vasta circolazione presso i principali circuiti del teatro di prosa. Accanto a quest'ultimi lavori, il musicista pugliese è autore di un composito catalogo strumentale, che è stato spesso eseguito dai musicisti di un ensemble di percussionisti da lui fondato e che porta il suo nome.
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