WhatsApp

Gaetano Donizetti

 

Musicista italiano, nacque a Bergamo nel 1797.
Nato da famiglia di modeste condizioni, nel 1806 fu ammesso alla "Scuola caritatevole di musica", diretta da Simon Mayr, brillante operista del tempo: qui intraprese gli studi di canto, cembalo e composizione fino al 1815, dopodiché venne inviato a Bologna a perfezionarsi in composizione presso Giuseppe Pilotti e Stanislao Mattei.
Si dedicò sin dai primi componimenti alla musica melodrammatica, esordendo nel 1818 a Venezia con l'opera Enrico di Borgogna che rivelò scarsa originalità e non ottenne l'atteso successo.Modesto fu l'entusiasmo del pubblico anche per l'opera semiseria Chiara e Serafina, che debuttò alla scala nel 1822. In quello stesso anno, tuttavia, la sua Zoraide di Granata, presentata a Roma, suscitò il favore del pubblico e le richieste degli impresari, avviando una infaticabile produzione di opere serie e buffe (ventisei lavori fra il 1822 e il 1830) dalle quali si distacca, per una rapida e fluente comicità, L'ajo nell'imbarazzo, rappresentata nel 1824 a Roma, con ampio successo di pubblico e di critica.Nel 1828 Donizetti sposò Virginia Vasselli, entrando in un produttivo periodo di maturità personale ed artistica.
Dal 1830 al 1835 Donizetti scrisse le opere più significative, che gli avrebbero dato fama immortale (Anna BoIena, 1830; Elisir d'amore, 1832; Lucrezia Borgia, 1833; Lucia di Lammermoor, 1835).
Il mondo poetico di Donizetti prendeva forma originale nella sottile descrizione psicologica dei personaggi e nella doviziosa bellezza delle melodie, dove una drammaticità contenuta, filtrata in liriche effusioni, trasportava in qualche modo, stemperandole, le fosche e fumose evocazioni nordiche nel paesaggio ardente e sognante della passionalità latina.
L'incontro di Donizetti con Walter Scott (Lucia di Lammermoor) e con i temi del tenebroso byronismo dell'epoca, rappresenta (con tutti i convenzionali ingredienti del repertorio letterario, dal romanzo nero, alle odi cimiteriali, alle contemplazioni della luna) il primo passaggio della cultura romantica europea nel melodramma italiano, che più tardi Verdi avrebbe percorso nella stessa direzione ma con più vasto animo drammatico. Ma il felice periodo della Lucia di Lammermoor durò poco: nel 1836 Donizetti vide morire i genitori e una sua bambina, e inoltre l'anno dopo gli morì la moglie ammalata da lungo tempo.
Nel 1835 Donizetti venne chiamato al Collegio di musica di Napoli per insegnare contrappunto, ma, tormentato da uno spirito inquieto, viaggiò a lungo per l'Italia ed infine, nel 1938, si recò a Parigi, dove, due ani più tardi, presentò due opere importanti di genere opposto, una seria, l'altra buffa: La Favorita e La figlia del reggimento, entrambe accolte con entusiamo dal pubblico. Nel 1842 esordì a Vienna con Linda di Chamounix, che trovò così grandi accoglienze presso il pubblico e presso la casa regnante, da far nominare il suo autore maestro di cappella e compositore di corte. L'anno seguente però Donizetti tornò alla diletta Parigi, dove fece rappresentare il suo splendido Don Pasquale. Fu quello l'ultimo trionfo.Pochi anni dopo, tre opere (Caterina Cornaro, Don Sebastiano e il duca d'Alba) si scontrarono con la disapprovazione della borghesia, gettando il compositore nello sconforto. Nel 1845, mentre soggiornava a Parigi, Donizetti venne colpito da paralisi cerebrale e internato in manicomio, a Ivry (1846), dove rimase per due anni. Ricondotto a Bergamo, incontrò la morte nel 1848.
La sua vasta produzione comprende oltre settanta opere teatrali, 28 cantate con accompagnamento ed orchestra o pianoforte, musica vocale religiosa, fra cui una Messa da requiem in re minore scritta in onore di Bellini, nel 1935, pezzi sinfonici, arie da camera, e moltissime liriche. Padrone d'una tecnica sicura, raffinata da un'innata pulitezza di scrittura, Donizetti scriva incessantemente, districandosi fra i numerosi impegni che assumeva, e che contribuivano a rafforzare la sicurezza della sua posizione e il proprio valore.
La sua vita travagliata e intensa ebbe il segno del romanzesco nell'avventura quotidiana degli affetti e nella opposta tensione del tragico e del comico, nella sua anima di poeta.