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Dire Straits

 

Dei Dire Straits si sa poco o niente; il loro enorme successo è pari alla discrezione che ogni membro del gruppo ha sempre mantenuto rispetto a sè e alla sua vita privata. Nelle interviste, con loro, si riesce a parlare esclusivamente della musica che fanno e degli eventuali progetti di lavoro, anche se il tono colloquiale della conversazione porta facilmente a discorrere di musica in generale, mostrando così l'eterogenea ispirazione dei Dire Straits, appassionati ascoltatori di ogni genere musicale, jazz compreso. La loro musica, d'altronde, è indefinibile - un riuscito connubio di generi diversi che da vita a qualcosa di nuovo e personalissimo, a quell'inconfondibile sound che fa riconoscere un brano dei Dire Straits da poche note e trasforma ogni "idea musicale"in un'atmosfera precisa e dai contorni sfumati, continua riproposta di un'ispirazione sensibile che percorre l'intera tavolozza delle emozioni. I Dire Straits sono nati relativamente "tardi", nel corso di quel1977 londinese che bruciava gli ultimi afflati del rock anni '70 in un acuto di trasgressione punk, senza più aspettative nè nuovi sentieri da percorrere. In quel clima, è da un'insegnante con l'hobby della musica e a tempo persoanche" critico musicale" che nasce l'idea del primo nucleo del gruppo: Mark Knopfler, estroso chitarrista innamorato delle possibilità espressive dello strumento, catalizza l'entusiasmo del fratello David - assistente sociale e chitarrista a sua volta nel tempo libero - e di un comune amico, John Illsley, commesso in un negozio di dischi, che assumerà il ruolo di bassista nel gruppo. Ai tre si aggiunge Pick Withers, unico "professionista" della compagine, che già negli anni '60 aveva goduto di una certa popolarità con i Primitives. I quattro amici non hanno grosse pretese, ma si muovono velocemente e con le idee oltremodo chiare: ogni istante del loro tempo libero è dedicato alle prove insieme, alla ricerca di un sound personale cheben caratterizzi la loro peculiare "descrizione emozionale". La ricerca, ovviamente, non è priva di difficoltà, e si incontra con il poco tempo a disposizione, le ristrettezze economiche e l'impossibilità di vivere della sola musica: tutto questo viene lapidariamente riassunto nel nome del gruppo - Dire Straits - che significa letteralmente "terribili difficoltà" o anche "enormi ristrettezze"; i quattro neomusicisti esorcizzano così da subito, con l'ironia,una realtà incontestabile che, proprio per questo, deve rappresentare l'esatto punto di partenza consapevole, piuttosto che lo scoglio su cui si potrebbero facilmente infrangere speranze e proiezioni mentali. Fatta dunque piazza pulita di ogni possibile "recriminazione", i neonati Dire Straits mettono assieme la somma necessaria per affittare per poche ore uno studio di registrazione, e si recano subito ai Basing Street Studios, di Londra, dove incidono, nell'immediatezza del poco tempo a disposizione, un semplice "demo" comprendente 4 brani- Water of Love, Secret Loving, Eastbound Train e Sultans of Swing - senz'altra pretesa che quella di fermare su vinile uno stile che è già definito a patrimonio acquisito e prezioso. Ai quattro Straits tanto basta, e questa registrazione potrebbe anche restare per sempre punto di partenza e di arrivo, per un gruppo che si gratifica del semplice atto del suonare, con il divertimento e l'impegno propri di chi è consapevole di lavorare per una crescita personale, senza necessariamente pretendere che tale sforzo venga riconosciuto. E' solo casualmente - o forse con un pizzico di quella malizia senza la quale qualunque operazione, seppur valida, rischia di restare per sempre sconosciuta ai più - che il bassista, John Illsley, fa pervenire il "demo" a un disc-jockey di sua conoscenza, tale Charlie Gillett, popolare animatore di una seguitissima trasmissione radiofonica. I brani dei Dire Straits piacciono subito al "dj", che senza esitazioni li inserisce nella scaletta dei suoi programmi, diffondendo così tra il grande pubblico la musica del gruppo, a soli pochi giorni dall'incisione ufficiosa. Da questo momento data la "storia ufficiale" dei Dire Straits, che un aneddoto racconta essi stessi increduli ascoltatori del loro brano Sultans of Swing diffuso dagli altoparlanti di un" pub" dove si erano recati una sera per suonare. Non c'è proprio quasi tempo per la sorpresa: il brano diventa immediatamente richiestissimo, catapultando rapidamente gli sconosciuti Dire Straits nell'alveo di una popolarità che richiede subito una conferma discografica. Dopo la pubblicazione di un"singolo", dunque, i primi mesi del 1978 vedono il gruppo varcare nuovamente le porte di una sala di registrazione -questa volt "ufficialmente", e non più a spese proprie - per l'incisione del loro primo album - una raccolta dei brani che costituirà la base del repertorio dei 4 musicisti. L'atmosfera intima e ottimista di Sultans of Swing, il loro primo" singolo", ha totalmente conquistato un pubblico ormai orfano di emozioni, tanto che il suono dei Dire Straits si candida immediatamente come il "continuum" melodico di una tradizione rock giunta oramai alle estreme conseguenze, sull'orlo della totale dissoluzione punk. Di questo, probabilmente, i Dire Straits non si curano affatto, intenti semplicemente a tradurre le loro emozioni in musica, secondo quello stile che meglio caratterizza il loro "sentire"; la stessa storia di Sultans of Swing, d'altronde, rappresenta l'emblema di tale atteggiamento, descrivendo la condizione di innumerevoli "band da dopolavoro", che occupano le serate nei locali pubblici proponendo una musica senza pretese, presi dall'unica passione di suonare insieme, comunicando una emozione che vive il tempo impalpabile di un solo brano. La filosofia dei Dire Straits è tutta qui e la si trova totalmente riversata nel primo album - Dire Straits - attraverso otto brani che fanno da corona all'ormai classico "Hit" del gruppo, Sultans of Swing. Nel confronto con quest'ultima, le altre canzoni non rivelano tuttavia altrettanta immediatezza, e il lavoro, benchè venduto piuttosto bene, stenta a trovare quel successo di pubblico in grado di lanciare definitivamente il nome dei Dire Straits nel firmamento musicale. La critica,tuttavia, intravedel'originalità della proposta del gruppo e incoraggia esplicitamente i quattro amici, che intraprendono subito una tournèe per supportare l'uscita dell'album sul mercato internazionale: Dire Straits esce infatti anche negli altri Paesi europei, negli Starti Uniti e in Australia, facendo conoscere in pochi mesi il nome del gruppo nel mondo - un risultato pressochè sensazionale, considerata l'ancor brevissima vita artistica dei quattro musicisti "dilettanti". Il gruppo si rimette presto al lavoro, e già qualche mese dopo registra a Nassau, nelle Bahamas, il suo secondo album, Comuniquè, che si rivela una conferma dello stile lirico e surreale dei Dire Straits, seppure più ermetico e sofisticato rispetto al primo lavoro. Comuniquè esce nel 1979, e pur entusiasmando la critica e gli affezionati fans del gruppo, non riesce tuttavia a trovare il respiro comunicativo che possa allargare a un pubblico ancora più vasto la proposta musicale di Knopfler & Co. Benchè dunque i Dire Straits si possano considerare ormai affermati, con uno stile pressochè consolidato e variamente apprezzato, manca ancora loro la capacità di rendere maggiormente fruibile la loro musica - operazione che rischierebbe comunque di snaturarne la peculiare personalità, svuotandola pericolosamente di suggestioni e contenuti. I Dire Straits affrontano gli inizi degli anni '80 con questo problema di fondo facendosi carico di rivedere il linguaggio poetico e musicale della propria proposta. Il risultato andrà a formare il materiale per il terzo album del gruppo - Making Movies - più vicino a certo rock 'n'roll da classifica, ma sempre permeato dell'atmosfera tenue e personalissima del sound di Knopfler & Co. Anche nelle collaborazioni il gruppo apre all'esterno, e per la realizzazione del disco si avvale della professionalità di Roy Bittan, tastierista principale della E Street Band di Bruce Springsteen. Contemporaneamente, il fratello di Mark, David Knopfler, lascia la band in cerca di avventura come solista e produttore, forse con qualche dissapore sulle scelte operate dalfratello. I Dire Straits accolgono quindi nella formazione un chitarrista in sostituzione - il californiano Hal Lindes-, cui affiancano un tastierista fisso - Allan Clark - indispensabile dopo la "rivoluzione Bittan" su vinile. Making Movies centra subito l'obbiettivo, e il nome dei Dire Straits imperversa stabilmente ai vertici delle classifiche discografiche di tutto il mondo. La loro musica ha finalmente trovato un posto preciso nel panorama variegato del "sound anni '80", e anche se il raggiungimento di questo obbiettivo ha lievemente deformato la magia di una novità, la proposta di Knopfler & Co. non può fare a meno di sorprendere piacevolmente. Mentre, nel corso del 1981, i Dire Straits portano a compimento una straordinaria tournèe, Making Movies conferma nel tempo lo straordinario successo discografico consolidando il nome del gruppo tra i" nuovi grandi" del rock contemporaneo. Nello stesso tempo, il "tour" mondiale mette i musicisti in contatto con nuovi e stimolanti ambienti artistici; Mark Knopfler in particolare trova motivo di interesse nella frequentazione di diverse esperienze musicali - sopratutto nel mondo del Jazz - dove sviluppa nuove conoscenze e trova stimoli per idee che andranno a concretizzarsi nei futuri lavori. E' nel corso di questo periodo che il chitarrista collabora saltuariamente come "session man" di prestigio, suonando in un brano dell'album Gaucho degli Steely Dan, e prestando il suo ormai inconfondibile "tocco" chitarristico a Bob Dylan (Slow Train Coming), Phyl Lynott, Kate and Anna McGarrigle, e Van Morrison. Il 1981, insomma, si può a buon titolo definire "l'anno dei Dire Straits": da questo momento infatti la popolarità del gruppo si dilaga, raggiungendo fasce di pubblico prima inaccessibili, e senza peraltro intaccare più di tanto l'originalità della loro proposta artistica. Sull'onda del successo raggiunto, i Dire Straits elaborano il progetto di un nuovo album, registrato ai Power Station Studios di New York, con l'ausilio un nuovo batterista, Terry Williams; della formazione originale rimangono quindi solo Illsley, e naturalmente Mark Knopfler, reale anima della band, che prospera e si esprime nutrendosi della sua ispirata vena musicale. I Dire Straits sono sostanzialmente al servizio della chitarra e della voce di Knopfler, nucleo centrale del loro caratteristico sound. Il suono pulito della sua "Stratocaster", con chiare influenze alla J.J.Cale, rivela a un tempo estrema raffinatezza e decisione, e risulta tanto più sorprendente in un epoca che tende ad affossare il protagonismo solistico, in favore di un collettivismo presuntamene "anarchico", eredità dell'ondata punk. Il nuovo album intitolato Love Over Gold, esce nel 1982, e suggella ulteriormente la popolarità del gruppo, ormai considerato a tutti gli effetti tra i "top" del rock mondiale, seppure difficilmente collocabile in un genere preciso. Centrato su atmosfere essenzialmente strumentali, con pochi brani cantati sul fluire di una base musicale, Lover Over Gold riconferma la vocazione marcatamente "intimista" della musica di Knopfler, ulteriormente arricchita negli arrangiamenti, e ora dotata di un sound più fluido e corposo, eredità delle intense esperienze musicali del leader della band nel corso degli ultimi anni. Come "singolo di lancio" Knopfler sceglie Private Investigations, un brano quasi parlato, accompagnato anche da un videoclip tutto luci e ombre, in stile "noir" americano. Per qualche tempo, dopo l'impennata di popolarità suscitata dall'uscita dell'album, dei Dire Straits si sa pochissimo: la loro riservatezza li pone al riparo dalle indiscrezioni della stampa, da polemiche pubblicitarie e da "scandalismi" di cronaca, e invariabilmente si riprende a sentir parlare di loro solo in occasione di realizzazioni discografiche o tour concertistici. In questo periodo, risalta particolarmente il lavoro solistico di Mark Knopfler, autore della colonna sonora di Local Hero, un film inglese uscito alla fine dell'82, per la regia di Bill Forsyth. Alla realizzazione del relativo album - pubblicato nel 1983 - collaborano i Dire Straits al gran completo, fornendo la consueta perizia professionale all'esecuzione delle composizioni del Leader. Nel corso dello stesso anno il gruppo pubblica anche un Ep - Extended Dance Play - seguito, nei primi mesi del 1984 da un doppio album registrato dal vivo, intitolato Alchemy e contenente perlopiù brani già precedentemente editi, eseguiti dal vivo con qualche variante e parti strumentali di raccordo tra i vari brani. Nel 1985 compare sul mercato discografico - con rinnovato successo di vendite - il nuovo album del gruppo, Brothers in Arms, legato nei toni e nelle atmosfere all'esperienza di Knopfler come autore di colonne sonore. Soffuso e poetico come l'immagine di copertina (una chitarra "dobro" su sfondo pastello), l'album esce insieme al "singolo" So far Away - ennesimo sviluppo del tema amoroso, da sempre cavallo di battaglia dell'ispirazione artistica del gruppo. Brothers in Arms lascia in molti la sensazione che i Dire Straits abbiano intenzione di mettere la parola fine alla loro carriera: i brani appaiono slegati tra loro, come arricchimenti di temi già affrontati, ma senza reali "aperture" su un futuro più o meno prossimo. Anche la tournèe che nel 1986 segue l'uscita dell'album, mostra tutto sommato una band forse stanca di dover sempre riconfermare gli entusiastici giudizi che, puntuali, piovono sulle loro produzioni; lo stesso Knopfler sintetizza in poche parole questo clima: << Nel corso del "tour", molti parlavano di noi come del migliore gruppo pop del mondo e questo mi avviliva molto. Non mi interessa. E' stato allora che ho pensato che forse era arrivato il momento di fermarmi, di aspettare...>>. A conferma di queste parole, seguono infatti anni di attesa, nel corso dei quali il leader dei Dire Straits si dedica soprattutto alla produzione di musiche di altri: tra le iniziative migliori, un album di Randy Newman, <<uno dei lavori più interessanti e di maggiori soddisfazioni per me>>, nelle parole di Knopfler stesso. Resta però ancora un obbligocontrattuale da soddisfare con la PolyGram, e alla fine dell'88 esce il sesto vinile del gruppo, Money for Nothing, un'antologia di brani che spazia nei dieci anni di carriera musicale dei Dire Straits, fugando ogni illusione sulla reale volontà di mantenere in vita un'esperienza che per Knopfler e Co. sembra ormai virtualmente conclusa. La fine degli anni '80, dunque, sembra portare con sè il commiato dalla scena musicale dei Dire Straits, una band che ha avuto il merito di segnarne un'epoca di transizione con una proposta coerente e originale, che tuttavia mostra ora in sè l'esaurimento di uno stile che non ha saputo - o voluto - evolvere in direzioni diverse. Per Mark Knopfler e gli altri, certamente, l'esperienza artistica non finisce qui: solo si muoverà su percorsi più autonomi, forse con interessanti novità che sottolineeranno ulteriormente l'impronta sottile ma decisa che il sound dei Dire Straits ha impresso per un'intero decennio sulla musica pop rock contemporanea.