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Claudio Monteverdi

 

Compositore italiano, nacque a Cremona nel 1567.
Primogenito di cinque fratelli si dedicò precocemente alla musica insieme al fratello Giulio Cesare. Poco o nulla sappiamo della sua adolescenza, eccetto il fatto che fu allievo di Marc'Antonio Ingegneri, maestro di cappella del duomo di Cremona.
A quindici anni affrontò per la prima volta la composizione, con la raccolta Sacrae Cantiunculae a tre voci, seguite nel 1583 da una prima raccolta di Madrigali spirituali a quattro voci, da un libro di Canzonette a tre voci (1584) e, nel 1587, dal primo dei sei libri di Madrigali a cinque voci che soprattutto contribuirono ad espandere la fama del musicista.
In un breve soggiorno a Milano, in cui si fece notare per le sue multiformi capacità, fu preso a ben volere dal senatore Ricardi che, nel 1590, lo introdusse come cantore e suonatore di viola, a Mantova presso la corte ducale di Vincenzo Gonzaga.
Monteverdi acquistò presto i favori del duca, noto per la sue stranezze e per la sua condotta tutt'altro che irreprensibile, ma anche per la sua ambizione di figurare come mecenate e protettore delle arti al pari di altri principi più ricchi e potenti.
Al seguito della corte Monteverdi si spostò dapprima in Ungheria (1595), quindi nelle Fiandre. La campagna d'Ungheria fu occasione per lo sviluppo di interessi per l'alchimia, per l'astrologia e per le scienze occulte, interessi che in seguito gli causarono noie con l' Inquisizione. Il viaggio nelle Fiandre invece fu importante per la sua maturazione musicale perchè venne in contatto con i nuovi orientamenti del gusto francese. Non è sicuro che egli abbia accompagnato Vincenzo Gonzaga anche a Firenze dove fu rappresentato nel 1600 il primo melodramma della storia, l'Euridice di Peri e Caccini, in occasione delle nozze di Maria de' Medici con Enrico IV. Certamente però il duca di Mantova, per non essere da meno della corte medicea, si diede un gran daffare perchè fosse allestito un melodramma anche nella sua città. Nonostante questo le cose andarono per le lunghe e Monteverdi, nominato, sempre a Mantova, nel 1603, "maestro di musica della camera", alternò le sue faticose funzioni di corte con la pubblicazione di Madrigali e la composizione di commedie, intermezzi e balli.
Nel frattempo, nonostante la sue condizioni economiche non fossero floride a causa dell'avarizia del duca, sposò la cantante di corte Claudio Cattaneo, dalla quale ebbe due figli, Massimiliano e Francesco, ed una figlia morta nella prima infanzia. Intanto ricevuto il libretto della Favola di Orfeo da Alessandro Striggio lo mise in musica e l'Orfeo venne rappresentato trionfalmente per la prima volta nel 1607 con repliche a Milano, Torino, Cremona e forse Firenze.
Seguirono nel 1608 Arianna (di cui ci rimane soltanto il celebre Lamento, aria in cui l'autore riversò il dolore per la morte della moglie) scritta in occasione delle nozze di Francesco Gonzaga e Margherita di Savoia e Il ballo delle ingrate, balletto alla francese. Congedatosi per qualche tempo dalla corte per motivi di salute, si rimise nel 1610 ed affrontò un viaggio a Firenze e Roma, dove forse sperava in un incarico nella cappella pontificia.
Nel 1613 fu nominato "maestro di musica della Serenissima Repubblica di San Marco", e nel 1614 pubblicò il sesto libro dei Madrigali.
Inserito in un ambiente meno oppressivo e ben più generoso di riconoscimenti anche materiali quale quello veneziano, compose numerosi altri melodrammi e balletti, tutti smarriti ad eccezione del Ritorno di Ulisse in patria (1641) e dell'Incoronazione di Poppea (1642), ultima sua opera.
In uno stile interiormente unitario, Monteverdi portò, in tutte le forme trattate una comune "verità di espressione" raggiunta superando i canoni accademici del suo tempo - il "favellar cantando" della Camerata fiorentina - riscoprendo i valori espressivi dei timbri strumentali, legando intimamente la parola alla musica e inventando per alcuni strumenti nuovi accorgimenti tecnici ed esecutivi.
Semplificò, inoltre, l'impianto polifonico, conferì risalto drammatico al recitativo incentrando nell' "aria" il nucleo vitale del melodramma fino ad allora fluente in una diffusa, generica declamazione. Accentuò poi il clima drammatico delle sue opere, inserendo nello svolgimento dell'azione intensi commenti orchestrali.
L'esempio più schietto del nuovo sentimento della musica introdotto da Monteverdi nella storia della cultura europea, può essere indicato nel Combattimento di Tancredi e Clorinda, composto sulle ottave del Tasso e compreso nei Madrigali guerrieri et amorosi pubblicati nel 1638. Un'edizione delle opere di Monteverdi in sedici volumi fu avviata nel 1927, a cura di Gian Francesco Malipiero.
Morì a Venezia nel 1643.