Alban Berg
Nacque a Vienna, il padre era un commerciante originario di Norinberga, si avvicinò alla musica studiando in famiglia il pianoforte. Nel 1904 iniziò a lavorare come contabile del comune e allo stesso tempo intraprese lo studio della composizione con Schonberg e con il quale rimase in contatto fino alla morte. Questo incontro si rivelò di fondamentale importanza per la sua maturazione artistica, come lo fu la frequentazione con Mahler. nel 1906 decise di lasciare l'impiego stabile per dedicarsi all'insegnamento e terminare con tranquillità gli studi.
In occasione di alcune rappresentazioni di sue opere ebbe modo di recarsi all'estero. La sua fama si diffuse velocemente soprattutto nell'Europa Centrale tanto che l'Accademia musicale di Berlino gli offrì una cattedra che egli rifiutò. Quando Hitler prese il potere la sua musica fu vietata in Germania, la conseguente perdita dei diritti d'autore che provocò un tracollo delle sue condizioni economiche.
Un ascesso curato malamente provocò la morte del compositore a Vienna nel 1935.
I primi lavori dell'adolescente Berg, Lieder per voce e pianoforte, realizzati da autodidatta, recano già le avvisaglie della definitiva rottura degli schemi armonici del romanticismo. Fu l'incontro con Schonberg a fargli scoprire la sua vocazione più autentica, infatti scoprì e aderì al principio dell'emancipazione della dissonanza e quello dell'atonalità. Le sue prime composizioni: Sonata per pianoforte, Quattro Lieder per voce e pianoforte, Quartetto per archi op.3, danno l'idea di come Berg si muova a fatica all'interno dell'armonia tonale e egli stia cercando un linguaggio in evoluzione.
La rottura degli schemi tradizionali è quasi del tutto compiuta in altri lavori giovanili come i Tre pezzi per clarinetto e pianoforte op.5 e i Cinque Lieder per voce e orchestra op.4 basati su testi tratti dalle cartoline dello scrittore Peter Altenberg. Gli anni della grande guerra costituiscono un periodo di pausa per l'attività compositiva di Berg poichè fu chiamato a compiere il servizio militare.
Intanto va maturando l'idea del suo primo lavoro teatrale: Wozzeck, tratto dal Woyzeck del drammaturgo Georg Buchner. L'opera fu terminata nel 1921 ma andò in scena solo nel 1925, ottenendo un notevole successo in ambito europeo. In quel momento storico così drammatico, il lavoro venne apprezzato per la sua geniale sintesi espressiva e la sua tensione psichica che seppe ben rappresentare le angosce della borghesia di quel tempo. Poco dopo la realizzazione di questo suo lavoro fondamentale, Berg, seguendo il maestro Schonberg, inizia ad usare la tecnica dodecafonica, ma non sarà una pratica sistematica.
I lavori fondamentali del periodo 1923-26 furono: il Concerto da camera per pianoforte, violino e tredici fiati e la Suite lirica per quartetto d'archi. Nel 1929 Berg mette in musica un testo di Baudelaire, Le vin, per soprano e orchestra e poco prima della morte scrisse Il Concerto per violino.
Il suo grande capolavoro, purtroppo incompiuto, è, tuttavia, l'opera Lulu. L'opera, che esalta l'eterno femminino, ponendo l'attenzione sull'aspetto istintuale, come del resto tutti i suoi ultimi lavori, segue i canoni della dodecafonia, ma appare assai evidente il tentativo di recuperare, in un contesto differente, il concetto di forma e di tema, quasi a voler riallacciare i contatti con la tradizione.